Il progetto FARm, finanziato dal fondo FAMI, viene realizzato in Veneto, Trentino-Alto Adige e Lombardia. L’Università di Verona è capofila del progetto, e il partenariato è composto da enti privati e pubblici che includono università, enti locali, aziende pubbliche, organizzazioni datoriali ed enti della rete anti-tratta.
Il progetto intende attivare le sinergie pubblico-private nella prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo e del caporalato, per favorire il rispetto dei diritti dei lavoratori in agricoltura, valorizzando la filiera dell’agricoltura responsabile e migliorando l’efficienza dei servizi di intermediazione del lavoro.
Il progetto si articola in 4 fasi:
- Emersione di diverse situazioni di vulnerabilità attuale e potenziale mediante presidi mobili chiamati ad intercettare la popolazione a rischio di sfruttamento e caporalato fuori e dentro i luoghi di lavoro;
- Inclusione di soggetti a rischio e di vittime di sfruttamento lavorativo facilitando un migliore accesso ai servizi;
- Miglioramento dell’efficienza del sistema di intermediazione pubblico e privato del lavoro agricolo mediante soluzioni innovative giuridico-organizzative e informatico-tecnologiche;
- Promozione dell’autoregolazione responsabile delle aziende agricole e di una filiera dell’agricoltura responsabile mediante valorizzazione della Rete del lavoro agricolo di qualità.
Il Progetto si articola su vari livelli, un livello di studio fondamentale e a supporto di tutte le aree, in cui le Università coinvolte analizzano emersione, inclusione, intermediazione ed autoregolazione nelle loro varie sfaccettature anche in base alle facoltà di studio. Per l’Università di Verona: Dipartimento di Scienze Giuridiche, Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Dipartimento di Informatica. Per l’Università di Bolzano: Facoltà di Scienze della Formazione. Per l’Università di Milano: Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche. Per l’Università di Trento: Facoltà di Giurisprudenza.
Per la parte EMERSIONE, sono coinvolti enti del Terzo Settore organizzati in presidi mobili in ogni regione coinvolta. A Trento, la Cooperativa Sociale Punto d’Approdo e il CIF – Centro Italiano Femminile – possiedono un’equipe Farm, che lavora a stretto contatto con quella di Bolzano, e che ha come obiettivi la prevenzione del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo e l’informazione, supporto e assistenza alla popolazione a rischio sfruttamento. Il team organizza informazioni e formazioni di presentazione del progetto con lo scopo di creare una rete che possa lavorare insieme contro lo sfruttamento lavorativo. Verranno coinvolti in questa rete gli enti del terzo settore, i sindacati, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria, l’agenzia del lavoro di Trento, le strutture di accoglienza. Nello stesso tempo viene offerta informazione, ascolto, assistenza alle persone a rischio che vengono accompagnate ai servizi offerti dal territorio e nell’eventualità fossero persone effettivamente sfruttate sono accompagnate in percorsi di protezione sociale attraverso la connessione che il Progetto Farm ha con il Progetto Alba e la Rete nazionale Antitratta.
CONTATTI: Centro Italiano Femminile – Trento – cel. 345 0192525 – mail: farm@ciftrento.it